White Milano debutta nel Middle East con AlMalki Group

White Milano si prepara a debuttare all’estero. Il salone di M.Seventy, infatti, interpreta il cambiamento, varando una serie di partnership che lo porteranno a raccontarsi nei mercati più rilevanti del ‘new luxury’. La prima collaborazione, vede protagonista AlMalki Group, leader nel mercato Middle East, con il quale sarà realizzato un esclusivo pop-up all’interno del department […]

White Milano debutta nel Middle East con AlMalki Group
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White Milano si prepara a debuttare all’estero. Il salone di M.Seventy, infatti, interpreta il cambiamento, varando una serie di partnership che lo porteranno a raccontarsi nei mercati più rilevanti del ‘new luxury’. La prima collaborazione, vede protagonista AlMalki Group, leader nel mercato Middle East, con il quale sarà realizzato un esclusivo pop-up all’interno del department store Westerly di Riyadh in Arabia Saudita.

“Milano è e resta la punta di diamante del nostro business, una luce brillante che si irradia in molteplici direzioni e proprio per sottolineare questo messaggio abbiamo scelto un diamante come simbolo della nuova campagna di White – spiega Brenda Bellei, co-fondatrice e CEO di White – da sempre la nostra selezione di marchi è preziosa per il coefficiente di creatività, di qualità, di capacità produttiva e distributiva e oggi più che mai questi sono gli aspetti che attraggono lo shopping. Chi ama la moda rifugge l’omologazione dei grandi marchi e cerca proprio quello che noi proponiamo da sempre”. Così dal 27 febbraio al 2 marzo, il salone tornerà nel Tortona Fashion District con oltre 300 brand, di cui il 55% composto da aziende italiane, e con un palinsesto di eventi nel contesto del format Village, realizzato in collaborazione con Next Generation.

Tornando alla collaborazione con AlMalki Group, lo spazio, che rimarrà aperto fino a maggio, ospiterà una selezione di realtà, individuate tra gli espositori abituali di White. Nel dettaglio questo opening rappresenta il pilota del progetto B2C di un progetto che si svilupperà durante tutto il 2025 e che trarrà il proprio dna dall’appuntamento principe di Milano che rimane il cardine assoluto dell’universo White. “So di avere in passato escluso di portare all’estero White, ma credo che uno degli aspetti fondamentali di un tradeshow come il nostro stia nella capacità di interpretare i bisogni del mercato. Dal post-pandemia in poi lo scenario è mutato: i buyer locali si muovono di meno per esigenze di budget, mentre il pubblico si allontana inesorabilmente da un’idea di lusso giudicata eccessiva nei costi e poco stimolante nei contenuti. Questo è il momento di aiutare gli store a definire il new luxury, un concetto che a noi è chiaro da sempre. Ma anche di mettere i brand in condizione di incontrare i buyer lì dove le boutique hanno spazio per loro prodotti, sfruttando le sinergie con partner locali”, spiega Massimiliano Bizzi, presidente e fondatore di White. “Il business della moda – aggiunge ha bisogno di azioni moderne, innovative. Non cambiamo la formula con cui in questi 25 anni abbiamo ridefinito il concetto di fiera portando al suo interno arte, design, musica e sostenibilità. Ma la rimoduliamo interpretando i segni del nostro tempo”. Questa strategia, grazie alla relazione approfondita con i partner locali, permetterà di aumentare anche la presenza di compratori esteri a Milano, individuando brand e prodotti più adatti al loro mercato di riferimento, un ulteriore stimolo a visitare la fiera madre, con la sua proposta più ampia e sfaccettata.

Per favorire l’incoming di buyer stranieri delle migliori boutique e concept store, White ha, inoltre, istaurato una serie di collaborazioni con partner di mercati specifici, tra cui Germania, Svizzera e Austria (area DACH), l’Europa dell’Est, il Giappone, il Benelux, la Spagna e la zona del Middle Est/GCC.

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